Ben Kingsley

Nel 1967, appena ventenne, fa il suo esordio sul palco a West End all'Aldwych Theatre. Seguendo il consiglio del padre, si rivolge all'anagrafe, temendo che il suo nome straniero potrebbe precludergli una carriera di successo.[12][13] Ispirandosi al soprannome di suo padre al college, Benji, e a quello di suo nonno come commerciante, King Cloves, cambia il suo nome in Ben Kingsley.[1] Viene notato dal manager e produttore discografico Dick James, che si offre di trasformarlo in una pop star; Kingsley tuttavia si unisce alla Royal Shakespeare Company e nei quindici anni successivi persegue senza interruzioni una carriera teatrale, esordendo a Broadway nel 1971. Nel 1977 viene diretto da Peter Hall nella rappresentazione del Volpone di Ben Jonson al Royal National Theatre, nel ruolo di Mosca. Lo stesso anno, interpreta Demetrio nella pluripremiata rappresentazione di Sogno di una notte di mezza estate diretta da Peter Brook. Nel 1982 interpreta Willy Loman in una produzione australiana di Morte di un commesso viaggiatore, affiancando Mel Gibson. Ben Kingsley durante la promozione di Gandhi (1983) Parallelamente, Kingsley esordisce in televisione nella seconda metà degli anni sessanta. Uno dei suoi primi ruoli è quello di Ron Jenkins nella soap opera Coronation Street tra il 1966 e il 1967, mentre nel 1972 esordisce sul grande schermo con un ruolo di supporto nel thriller Gli ultimi sei minuti. Negli anni successivi appare in numerose serie televisive, tra cui Crown Court, dove interpreta un avvocato, e The Love School, in cui interpreta il poeta Dante Gabriel Rossetti, e film per la televisione, tra cui Hard Labour di Mike Leigh e A Misfortune di Ken Loach. Nel 1982, Kingsley interpreta Mohandas Karamchand Gandhi nel film biografico Gandhi, diretto da Richard Attenborough. L'attore ottiene il ruolo superando interpreti ben più noti come Alec Guinness, John Hurt e Dustin Hoffman,[14] e per prepararsi perde diversi chili e legge oltre venti tra i più importanti scritti di Gandhi.[13] Il film risulta uno dei maggiori successi al botteghino dell'anno e vince otto premi Oscar, tra cui quello per il miglior attore, consacrando definitivamente Kingsley.[12] L'attore vince anche un Golden Globe, un BAFTA, un Kansas City Film Critics Circle Award e un National Board of Review Award per la sua interpretazione. Nel 1985, i suoi discorsi in Gandhi vengono premiati con un Grammy Award per il miglior album parlato. L'anno seguente appare nel film Tradimenti, anch'esso candidato agli Oscar, al fianco di Patricia Hodge e Jeremy Irons. Nel 1985 interpreta il crudele sceicco Selim in Harem di Arthur Joffé. Negli anni seguenti appare in ruoli da protagonista ne L'isola di Pascali e Tartaruga ti amerò, e in un ruolo minore in Maurice di James Ivory, presentato al Festival di Venezia. Nel 1988 recita in due film: nella commedia Senza indizio come Dr. John Watson dell'eccentrico Sherlock Holmes di Michael Caine, e nel biografico Testimony come Dmitrij Šostakovič. In televisione, interpreta il capo dei bolscevichi nella miniserie di Damiano Damiani Il treno di Lenin. Recita anche in due film italiani, Una vita scellerata (1990) di Giacomo Battiato e L'amore necessario (1991) di Fabio Carpi. Nel 1992 la sua performance nei panni del mafioso Meyer Lansky in Bugsy (1991) gli vale una seconda candidatura agli Oscar, stavolta come miglior attore non protagonista, assieme a Harvey Keitel. Ben Kingsley alla 47ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (1990) La fama ritrovata lo fa apparire in tre film nel 1993: In cerca di Bobby Fischer di Steven Zaillian, in Dave - Presidente per un giorno di Ivan Reitman e nel pluripremiato Schindler's List - La lista di Schindler di Steven Spielberg. Il suo ruolo nel film, quello del banchiere ebreo realmente esistito Itzhak Stern, gli frutta una candidatura i premi BAFTA come miglior attore non protagonista, ed è tutt'oggi uno dei suoi ruoli più noti e apprezzati.[15] L'anno seguente viene diretto da Roman Polański ne La morte e la fanciulla, in cui interpreta il medico e torturatore Roberto Miranda. Nel 1995 recita in Specie mortale, film fantascientifico stroncato dalla critica, ma che guadagna 113 milioni di dollari al botteghino. Nel 1996 interpreta il giullare Feste ne La 12ª notte, mentre nel 1997 recita in The Assignment - L'incarico e in Fotografando i fantasmi e doppia il videogioco Ceremony of Innocence. Nel 1998, è a capo della giuria al Festival di Berlino che assegna l'Orso d'oro a Central do Brasil.[16] Nel 2000 interpreta lo sboccato criminale Don Logan in Sexy Beast - L'ultimo colpo della bestia; la sua interpretazione è molto apprezzata dalla critica e gli vale una seconda candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista. Viene candidato anche ai Golden Globe, ai Boston Society of Film Critics Awards, ai Satellite Awards, ai Chicago Film Critics Association Awards, ai Los Angeles Film Critics Association Awards, ai New York Film Critics Circle Awards, ai Critics' Choice Awards, ai Screen Actors Guild Awards e agli European Film Awards. Nel 2001 vince un Globo di Cristallo al Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary per il suo contributo al cinema mondiale.[17] Lo stesso anno appare nel film Il trionfo dell'amore, prodotto da Bernardo Bertolucci, e interpreta il padre di Anna Frank nella miniserie ABC La storia di Anne Frank. Ottiene la sua quarta candidatura agli Oscar, la seconda nella categoria miglior attore protagonista, per La casa di sabbia e nebbia (2003), dove interpreta il colonnello iraniano Massoud Amir Behrani. Ottiene anche una candidatura ai Golden Globe e agli Independent Spirit Awards. Nel 2004 recita in Thunderbirds e Suspect Zero, entrambi stroncati dal pubblico e dalla critica. Viene nuovamente diretto da Polanski nell'adattamento cinematografico del 2005 di Oliver Twist, nel ruolo di Fagin. Nel 2006 recita a fianco di Morgan Freeman in Slevin - Patto criminale e viene candidato ai Razzie Awards come peggior attore non protagonista per la sua interpretazione in BloodRayne (2005). Lo stesso anno viene candidato agli Emmy, ai Golden Globe e ai Satellite Awards per la sua interpretazione nel film per la televisione Mrs. Harris, in cui interpreta il cardiologo Herman Tarnower, ucciso dalla sua amante Jean Harris, interpretata da Annette Bening. Sempre in televisione appare in un episodio de I Soprano nei panni di sé stesso. Nel 2007, Kingsley interpreta un assassino polacco nella commedia You Kill Me, venendo candidato ai Satellite Awards come miglior attore in un film commedia o musicale. L'anno seguente, invece, ottiene una "tripla" candidatura ai Razzie come peggior attore non protagonista per le sue interpretazioni in Fa' la cosa sbagliata, War, Inc. e Love Guru. Nel 2010, Kingsley doppia Sabine nel videogioco targato Lionhead Studios Fable III e recita al fianco di Leonardo DiCaprio in Shutter Island, diretto da Martin Scorsese, e di Jake Gyllenhaal in Prince of Persia - Le sabbie del tempo, trasposizione dell'omonima serie videoludica. Nel 2011 viene diretto nuovamente da Scorsese nel fiabesco Hugo Cabret, dove interpreta una versione fittizia di Georges Méliès. L'anno seguente ritrova Sacha Baron Cohen, con cui aveva collaborato in Hugo Cabret, nel film satirico Il dittatore. Nel 2013 prende parte al film di supereroi Iron Man 3, interpretando il villain Trevor Slattery, e recita in Ender's Game. Nel 2014 interpreta il saggio ebreo Nun nel film biblico Exodus - Dei e re di Ridley Scott e il faraone Merenkahre in Notte al museo - Il segreto del faraone.[18] Sempre nel 2014 Kingsley interpreta per la seconda volta Trevor Slattery nel cortometraggio All Hail the King, ed entra nel cast di celebrità chiamate a doppiare il remake in live-action di uno dei più famosi Classici Disney, Il libro della giungla, diretto da Jon Favreau e uscito nel 2016; nel film Kinsgley interpreta il ruolo della pantera nera Bagheera.[19] Nel 2021 torna nuovamente nel ruolo di Trevor Slattery nel film Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli.
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